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Vino Cotto Riserva Varco 41 – Il Lorese

27,00 

375 ml

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Vino Cotto Riserva Varco 41 – Il Lorese
Il Vino Cotto Riserva Varco 41 è ottenuto facendo bollire il mosto in caldaie di rame a fuoco lento e lasciato riposare per non meno di 12 – 14 anni in botti di legno di oltre 40 anni; infine imbottigliato per la degustazione.
Il prodotto si accosta molto bene a dolci e in particolare a tutta la pasticceria secca. Vino da meditazione da accompagnare con cioccolato fondente e sigari.
Il nome “Varco 41” è riferito all’indirizzo “Via Cerrone Varco 41” dove ha sede la nostra azienda.

Nel mese di Luglio 2019 il Comitato di Degustazione Gilbert & Gaillard, con sede a Bailly in Francia, ha certificato e premiato il Vino Cotto Varco 41 con una medaglia di 94 punti al Gilbert & Gaillard International Challenge 2019.
Rapporto Degustazione Gilbert & Gaillard: Colore mogano, riflessi gialli. Naso inebriante, miele, frutta secca, caramello, nota salina, balsamico. Bocca concentrata, profondo, sciolto, di grande intensità. Buccia d’arancia, piuttosto amari, finale molto persistente.

Abbinamenti: vino da meditazione che si accosta molto bene a dolci e in particolare a tutta la pasticceria secca.

Anno di Produzione: 2005
Anno di imbottigliamento: 2019
Vino: Vino Cotto Dolce Invecchiato
Zona di produzione: Campagna di Loro Piceno, Provincia di Macerata
Esposizione: Nord-Sud
Vitigni: Uve a bacca bianca e rossa provenienti da vitigni autoctoni: Trebbiano, Sangiovese e Montepulciano
Composizione del terreno: Medio impasto
Vinificazione: Cottura del mosto in caldaie di rame per 10-12 ore fino a raggiungere un calo compreso tra il 30% e il 50% del suo volume iniziale e fermentazione in botti di legno di quercia e castagno
Affinamento: In botti per almeno 12 anni fino a 30 anni con rimbocchi periodici
Tenore alcolico: 15%
Modalità di servizio: Servire a temperatura ambiente

Curiosità
Gli imperatori romani utilizzavano il Vino Cotto quale bevanda di fine pasto e già Plinio e Columella ne descrivevano dettagliatamente la preparazione per nulla diversa da quella ancora in uso.
Non c’era contadino che non ne producesse almeno una botticella, utilizzando il vino cotto mescolato ad acqua come dissetante per i duri lavori dei campi; ma anche come sostanza utile per curare tutti i malanni e per massaggiare la pelle dei neonati.
Era consuetudine che alla nascita del primo figlio si riempisse di Vino Cotto una botticella, il cui contenuto era assaggiato per la prima volta nel giorno del suo matrimonio. Nelle famiglie benestanti, la botte era chiusa a chiave e solo il padrone si occupava della spillatura, riservata alle grandi occasioni.
Uno studio effettuato dall’università di Teramo, ha di recente provato che il vino cotto ha proprietà antiossidanti, combatte i radicali liberi e aiuta a prevenire le malattie tumorali e cardiovascolari. Nella fase di cottura del mosto, infatti, si provoca la caramellizzazione degli zuccheri che danno al vino cotto un potere antiossidante due o tre volte superiore a quello del vino bianco.

Bottiglia da 375 ml

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